"PARENTIFICATION": LE CONSEGUENZE DELL'INVERSIONE DI RUOLO TRA GENITORI E FIGLI
di Claudio Marcassoli
Foto di Juliane Liebermann su Unsplash
I bambini, durante la loro crescita, provano un lungo periodo di dipendenza fisica e psicologica da chi si prende cura di loro. Così, nel tempo, si sviluppa la relazione tra genitori e figlio, fondamentale per uno sviluppo sano e per influenzare i processi socio emotivi in maniera determinante. In questa fase di accudimento, può capitare che, un genitore, non riesca a far fronte in maniera efficace ai bisogni del figlio. È in questo frangente che, in alcuni casi, può prendere forma il fenomeno comportamentale chiamato inversione di ruolo che gli anglosassoni definiscono “Parentification”. Ciò, in particolare, si verifica nel momento in cui si inverte il ruolo di accudimento, ossia quando il genitore non si prende cura del figlio ma è il figlio a prendersi cura del genitore. Solitamente questo accade per volere dell’adulto.
In linea di massima, l’inversione di ruolo non è considerata patologica di per sé in quanto il fenomeno fa parte del processo di socializzazione dei bambini che li porta a diventare membri responsabili e moralmente adatti delle famiglie e della società. Ciò però è sano nel momento in cui il bambino soddisfa, in qualche misura, i bisogni emotivi del genitore, ma questo deve essere adeguatamente bilanciato dalle attenzioni e dalle cure che il bambino riceve dal genitore stesso. Questo processo diventa nocivo nel momento in cui, il rapporto tra genitore e figlio è privo di reciprocità emotiva oppure quando le richieste e le aspettative superano le capacità del bambino, inficiando negativamente sui suoi bisogni di sviluppo.
Le conseguenze dell’inversione di ruolo patologica sono molteplici. A breve termine costituisce un fattore di rischio che può portare a delle compromissioni dello sviluppo del bambino nell’ambito dell’autonomia e della costruzione del se. A lungo termine invece potrebbe lambire le relazioni nell’età adulta accentuando i comportamenti di cura di tipo compulsivo. In conclusione, per cercare di evitare l’insorgere del fenomeno, occorre che i genitori si prendano cura di loro stessi, al fine di poter essere un sostegno per i figli senza che essi assumano ruoli che non gli competono. Quindi, se necessario, in periodi di grandi mutamenti o stress, l’aiuto di una figura professionale ha una grande importanza, con l’obiettivo di ritrovare l’equilibrio e poter così prendersi cura dei propri figli.