COS'E' L'INTELLIGENZA EMOTIVA

14.04.2015 23:08

Dott. Paola Giannetakis

 

Allo scopo di descrivere l’Intelligenza Emotiva, dobbiamo prima definire l'intelligenza ( Salovey. Mayer, Caruso, 2008); l'intelligenza è meglio descritta come costituita da un unico, generale fattore di capacità mentale, che permettere l'esistenza di più fattori di abilità specifiche (Carroll, 1993). Le Intelligenze possono essere divise in cristallizzate (memoria-dipendente) o fluide (processo-dipendente). L'approccio teorico che suddivide le intelligenze in aree di informazioni, ad esempio, indica un’area verbale che si occupa di parole e di logica, e un’intelligenza spaziale che si occupa di posizionamento e rotazione degli oggetti nello spazio. Analogamente, un’ Intelligenza Emotiva indicherebbe la capacità di ragionare con e sulle emozioni e il contributo delle emozioni nella performance intellettiva.

Nel 1920, Thorndike ha suggerito l'esistenza di un’intelligenza sociale, "la capacità di comprendere e gestire uomini e donne, ragazzi e ragazze, di agire con saggezza nelle relazioni umane” (Thorndike Stein, 1937). Nessuna delle intelligenze precedentemente definite, tuttavia, ha esplicitamente riguardato un’Intelligenza Emotiva validamente centrata sulle emozioni stabilendo quindi il ruolo delle emozioni nel processo di ragionamento.

Ma nei primi anni 80, c'è stata una maggiore apertura verso il concetto di specifiche o multiple intelligenze (Gardner, 1983). Ekman (1973) e alcuni studiosi hanno rivalutato le teorie di Darwin a sostegno dell’idea che alcuni tipi di espressione delle emozioni, ad esempio, le espressioni del viso umano di alcune emozioni sono universali (Dyer, 1983; Roseman, 1984; Scherer, 1993; Sloman Croucher, 1981; Smith Ellsworth, 1985).

Negli anni 90, l'importanza delle emozioni e dei loro significati comincia a essere sempre più apprezzata e più empiricamente studiata. Ne risulta che l’Intelligenza Emotiva è definita come un costrutto psicologico, arrivato alla ribalta con Goleman nel 1995 grazie al suo libro intitolato 'Intelligenza Emotiva'. Ma come detto il concetto di Emotional Intelligence è stato originariamente sviluppato negli anni ‘70 e '80 per opera degli psicologi Gardner, Salovey e Mayer . Gli studi che hanno approfondito il significato e le implicazioni dell’Intelligenza Emotiva ne sottolineano la crescente rilevanza, perché attraverso la valutazione dell’Intelligenza Emotiva è possibile fornire un nuovo modo di comprendere e valutare i comportamenti delle persone, le attitudini, le competenze interpersonali e potenziali. Infatti, Goleman (1995), sostiene che l'aumento di intelligenza emotiva nella popolazione, rappresenterebbe una panacea per tutti i tipi di problemi psicologici e sociali .

Il costrutto di Intelligenza Emotiva (EI), ha quindi recentemente risvegliato un grande interesse per i ricercatori e professionisti della salute mentale, infatti, l’Intelligenza Emotiva propone una nuova prospettiva per lo studio delle emozioni, passate dall’essere inizialmente considerate come elementi di distrazione dei processi cognitivi all’essere considerate fenomeni vitali dell'essere umano.In effetti, visto da questo approccio, l'uso intelligente delle nostre emozioni è considerato essenziale per l’adattamento fisico e psicologico (Salovey e Mayer, 1997; Turvey, e Palfai, 1995).

L’Intelligenza Emotiva copre una vasta gamma di competenze emotive, sociali e personali (Bar-On, 2000). Per Intelligenza emotiva si intende la capacità di elaborazione delle informazioni che viene applicata alle emozioni, nel rispetto dei principi che disciplinano l'intelletto (Mayer, Salovey et al., 2000), in altre parole la complessa interazione di qualità delle emozioni, l'umore, la personalità e orientamento sociale applicato sia in situazioni interpersonali che intrapersonali (Bar-On, 2000). Goleman (1995), d'altra parte, definisce l’intelligenza emotiva come l’insieme di tutte quelle qualità positive che non sono IQ. Così, egli pronuncia con orgoglio: "There is an old-fashioned word for the body of skills that emotional intelligence represents: character".

Quindi l’Intelligenza Emotiva è la capacità di percepire, capire, regolamentare, e sfruttare le emozioni in sé e negli altri. Similmente per Bar-On (1988) l'Intelligenza Emotiva comprende un insieme di abilità non-cognitive, e di competenze e capacità che influiscono sull'abilità dell'individuo di far fronte alle richieste e alle pressioni dell'ambiente. Il quoziente emozionale (QE) è valutato anche in questo caso rispetto a cinque ambiti di competenze: Capacità Intra-personali, Capacità Inter-personali, Capacità di Adattamento, Strategie di Gestione dello Stress, Fattori Motivazionali e di Umore generale.

Tra le molte definizioni del concetto, quello proposto da Mayer e Salovey, ha trovato l'accettazione più diffusa in ambito scientifico.

Gli autori interpretano l’Intelligenza Emotiva come la capacità di ragionare sulle emozioni. Questa formulazione include la capacità di percepire accuratamente, valutare ed esprimere le emozioni, la capacità di accedere o generare sentimenti che facilitano il pensiero, la capacità di comprendere le emozioni, la conoscenza emotiva e la capacità di regolare le emozioni per promuovere la crescita intellettuale; capire se stessi, i propri obiettivi, le intenzioni, le risposte, i comportamenti e capire gli altri e loro sentimenti.

Salovey Mayer (1990) ritengono che l'Intelligenza Emotiva sia una forma di intelligenza vera e propria e che consista nelle abilità mentali di percepire le emozioni, di regolarle, e di usare le informazioni emozionali per guidare il pensiero e le azioni. Queste abilità si applicano alle situazioni che viviamo e si esplicano in rapporto ad esse.

L'Intelligenza Emotiva nel Modello di Abilità Mentale è definita dalle abilità di:

Identificare le emozioni: essere in grado di riconoscere correttamente le proprie e le altrui emozioni, così come queste si manifestano sia a livello espressivo e fisico, che a livello di sensazioni o di pensieri;

Utilizzare le emozioni in maniera funzionale adattiva: permettere alle emozioni di guidare e assistere il pensiero; le emozioni possono venire in aiuto in compiti di ragionamento, giudizio e memoria, permettere all'individuo di assumere punti di vista diversi, spronarlo a trovare soluzioni ai problemi, motivarne i comportamenti, le azioni;

Comprendere le emozioni: essere in grado di capire le cause che hanno generato un'emozione, i loro effetti sulle persone, sulle interazioni;

Regolare, gestire le emozioni: riuscire a raggiungere gli obiettivi che ci si è posti, anche in situazioni difficili o di forte stress, non permettendo alle emozioni di ostacolare le nostre azioni. La regolazione delle emozioni presuppone la consapevolezza dei sentimenti sia piacevoli sia spiacevoli, e la capacità di monitorare e gestire le proprie e le altrui emozioni al fine di limitare gli effetti di quelle negative ed enfatizzare quelle positive.

Comprensione ed analisi delle emozioni: coinvolgimento della conoscenza emotiva

 

Capacità di identificare le proprie emozioni: nel proprio stato fisico, nel proprio vissuto e nei propri pensieri.

Capacità di identificare le emozioni nelle altre persone, nei disegni, nelle opere d’arte.

Capacità di esprimere le emozioni in modo appropriato ed esprimere i bisogni correlati a tali emozioni

Capacità di discriminare tra espressioni delle emozioni appropriate e inappropriate sincere e non sincere.

Facilitazione emozionale del pensiero

Capacità di lasciare che le emozioni svolgano la propria naturale funzione : rendere prioritario un pensiero dirigendo l’attenzione su informazioni importanti

Capacità di accedere alle emozioni in modo sufficientemente vivido e disponibile da poterle generare volontariamente come aiuto ai processi di giudizio e di memoria di quegli aspetti che hanno a che fare con i sentimenti

Capacità di contrastare lo stato emotivo responsabile del normale slittamento della prospettiva individuale da ottimistica a pessimistica prendendo in considerazione una molteplicità di punti di vista.

Capacità di avere un approccio differenziato ai problemi specifici sulla base dei differenti stati emotivi come, quando la felicità favorisce il ricorso al ragionamento induttivo ed alla creatività

Comprensione ed analisi delle emozioni: coinvolgimento della conoscenza emotiva

Capacità di dare un etichetta verbale alle emozioni e riconoscere la relazione tra le parole e le emozioni stesse.

Capacità di interpretare i significati che le emozioni veicolano nelle situazioni relazionali , come, ad esempio la tristezza che spesso si accompagna alla perdita

Capacità di comprendere le emozioni complesse : sentimenti simultanei di odio e amore, come lo spavento che è una combinazione di paura e sorpresa.

Capacità di riconoscere possibili transizioni tra diverse emozioni come la transizione dalla rabbia alla soddisfazione

Regolazione consapevole delle emozioni che promuove la crescita emozionale ed intellettiva

Capacità di mantenere aperta la possibilità di provare emozioni sia piacevoli che spiacevoli

Capacità di rimanere coinvolti o prendere le distanze da un’emozione.

Capacità di monitorare le emozioni riguardanti se stessi e gli altri in modo da riconoscere quanto esse siano chiare e riconoscibili

Capacità di gestire le emozioni in se stessi e negli altri moderando quelle negative e mantenendo quelle positive.

Fonte: Salovey Mayer (1997)

Quindi l’Intelligenza emotiva (EI) comprende la capacità di riconoscere il significato delle emozioni, e di ragionare e risolvere problemi sulla base di essi. L’Intelligenza Emotiva è un tipo di intelligenza sociale che coinvolge la capacità di controllare le emozioni proprie e altrui, di discriminare tra loro e di utilizzare le informazioni per orientare il proprio pensiero e le azioni (Salovey e Mayer, 1997).