STALKING: RASSEGNA DI 3 CASI SOTTO L’ASPETTO CLINICO E GIURIDICO

25.06.2013 22:44

Il fenomeno dello stalking sta diventando di sempre maggior rilievo nelle cronache dei media, anche se noi sappiamo come spesso l’aumento del numero reale dei casi  sia  solo apparente e rappresenti  l’emersione del sommerso (“numero oscuro”).

Al di là di casi famosi di personalità dello spettacolo e dello sport vittime di stalkers, ( le tenniste Hingis e Williams e le attrici Jodie Foster, Nicol Kidman e Sharon Stone solo per fare degli esempi), e del fatto che una categoria vittimologica ad alto rischio sembra essere quella degli “ health professionals”,  gli studi criminologici ci dicono che il fenomeno avviene perlopiù all’interno dell’area della cosiddetta “violenza domestica.” Il maggior numero di comportamenti di stalking viene infatti messo in atto da ex partners di sesso maschile e le cause sono essenzialmente abbandoni, amori respinti, separazioni, divorzi.

Lo stalking prende nome dal linguaggio tecnico inglese to stalk che significa cacciare, braccare, e presuppone un cacciatore, predatore, seccatore, disturbatore, assillatore, appunto lo stalker ed una vittima reale, la stalker victim.

Il maggior numero di ricerche appare finora essersi concentrato sull’esame del solo molestatore,  ma uno studio che si limiti a questo ed escluda l’esame della coppia molestatore – vittima, nella sua dinamica relazionale, rischia di non cogliere la complessità di questa relazione, così importante per la genesi della sindrome.

Vari studi hanno contribuito a tracciare un profilo psicologico dello stalker senza però arrivare ad un quadro unico di profile dello stalker: VOLTERRA ricorda ad esempio come “tale sindrome raccolga sotto un denominatore comune un ampio spettro di soggetti imputati di molestie assillanti ed una variegata costellazione di comportamenti intrusivi.” Solo una piccola percentuale di quadri psicopatologici gravi sembra essere rappresentata nella popolazione degli stalkers.

Nel presente lavoro presenterò tre casi clinici e giuridici di stalking che ho seguito personalmente come perito d’ufficio o consulente di parte, cercando di evidenziare il profilo dei soggetti implicati, l’eventuale incidenza di disturbi psichici alla base del loro comportamento e la loro rilevanza sul giudizio di imputabilità.

 

Relazione presentata al Congresso annuale della Società Italiana di Criminologia a S. Marino, nel Workshop 5 "Nuovi (e vecchi) delitti", Venerdì 9 ottobre 2009.

Per la consultazione integrale del testo, si prega di contattarmi all’indirizzo e-mail: studiodottormarcassoli@tin.it