CANNABIS: POPULISMO E VERITA' SCIENTIFICHE

13.06.2017 14:20

Sembra che i nostri politici, tra gravissime problematiche economiche e sociali, non abbiano di meglio da fare che occuparsi in modo "politicamente corretto", ma scientificamente scorretto, della liberalizzazione di una "droga", nascondendosi dietro motivazioni pseudo economiche e di contrasto alla criminalità, trasmettendo alla gente una confusa ed errata visione del problema.

Guardandosene bene dal ricordare con chiarezza che vogliono sdoganare l'uso di una sostanza, la cannabis,  che è una  droga!!

È una modalità non molto diversa da come è stato “affrontato” il fenomeno del gioco d'azzardo: una liberalizzazione che ha portato ingenti vantaggi alle casse dello Stato, ma che ha fatto esplodere un problema sociale.

L'uso crescente della cannabis, che è un problema reale, viene affrontato in modo irresponsabile; è come dire alla gente: si usa sempre di più? allora prendiamone atto e legalizziamola, anziché pensare ad un vero contrasto che unisca la repressione del traffico criminale all'educazione al non uso di droghe.

 La  mia ottica nell'affrontare il problema sarà quella medico psichiatrica e di salute pubblica, senza entrare nel merito del "guadagno" che lo Stato farebbe gestendo il mercato della cannabis: SOLDI SPORCHI sulla pelle dei giovani, guadagno che, secondo autorevoli economisti, sarebbe tutto da vedere ( METTER “Cannabis, la grande bufala della legalizzazione che fa risparmiare”).

Se esaminiamo la letteratura scientifica internazionale più autorevole,   Mental Health, Psychiatry, New England Journal of Medicine, “Lancet Psychiatry”. BMJ, Neuropsychopharmacology, (la Società Italiana di Psichiatria parla di “irresponsabilità politica”), troviamo conferma dei danni causati dalla cannabis soprattutto sugli adolescenti, che ne sono i maggiori assuntori; infatti durante l'adolescenza il cervello è ancora in piena evoluzione con enormi potenzialità di sviluppo, la cosiddetta "plasticità neurale".  L'uso occasionale di marijuana provoca anomalie cerebrali ;  Heavy users of high-potency cannabis showed greatest brain damage; cannabis e schizofrenia, la cannabis precocizza la psicosi, la «super-cannabis» causa un caso di psicosi su quattro, l’uso di marijuana a lungo termine si associa a un calo della memoria verbale; Cannabis, dopo un primo episodio psicotico aumenta il rischio di recidive;  gli effetti negativi della cannabis si 'trasmettono' ai figli. Queste le key words degli articoli (la letteratura è a disposizione).

E cosa ne pensano coloro che professionalmente sono in prima linea nella lotta contro tutte le droghe?  

  Conferenza stampa congiunta alla Camera dei deputati  delle comunità San Patrignano, Papa Giovanni XXIII, Ceis, Comunità Incontro, Federazione COM.E, Acudipa: «Nei giovani si sta diffondendo la convinzione che le droghe non siano dannose, questo il primo fattore significativo del danno che anche solo la discussione legata alla legalizzazione sta provocando». "La legge sulla legalizzazione della cannabis rappresenta un pericolo enorme per le future generazioni”, è il commento di Antonio Tinelli, coordinatore del comitato sociale di San Patrignano che ha aperto la strada al fronte comune per dire “no” alla proposta di legge sulla legalizzazione della cannabis.

Ma che cos'è la marijuana?

Il nome “marijuana” si riferisce a foglie, fiori, gambi e semi essiccati provenienti dalla pianta di canapa, la Cannabis sativa. La pianta contiene la sostanza delta-9-tetraidrocannabinolo (THC), che ne è Il principio attivo.  

E’ una sostanza dotata di effetti psicotropi che provoca alterazioni  dello psichismo, consistenti in modificazioni dello stato di coscienza, euforia, rilassamento, cambiamenti nelle percezioni, distorsione del senso del tempo e intensificazione delle normali esperienze sensoriali come mangiare, ascoltare musica, guardare film, fare sesso. Usato “socialmente” provoca riso contagioso e parlantina sciolta. Dall’assunzione di cannabinoidi derivano effetti cognitivi marcati sulla memoria e sulle associazioni, sono allentate le funzioni di controllo motorio e il tempo di reazione. E' tipica una disinibizione psicologica e comportamentale.

Accanto alle reazioni “desiderate”, spesso se ne producono di “non desiderate”, specialmente nei “fumatori poco esperti”, come ansia, reazioni di paura, panico, terrore di “uscire pazzo”, sentimenti acuti di disforia e di depressione, effetti acuti o che possono cronicizzarsi su  un terreno di vulnerabilità psichica preesistente.

Sono segnalati anche un aumentato rischio di tumori maligni delle alte vie respiratorie e digestive (cavo orale, faringe, esofago), aumentato rischio di leucemia nei bambini esposti alla cannabis nella vita intrauterina, declino delle capacità lavorative (particolarmente delle capacità di svolgere funzioni fini) negli adulti, e del rendimento scolastico negli adolescenti

 Esistono soggetti e gruppi a maggior rischio di gravi conseguenze:

Adolescenti

Oltre al noto rischio psicopatologico, parliamo ora del passaggio all’uso di altre droghe: riguardo a questo punto non tutti i pareri sono concordi, ma i dati in favore di una associazione tra uso di cannabis e futuro uso di eroina sono assai convincenti.

Gran parte dei consumatori di eroina e cocaina ha fumato cannabis in precedenza. Studi su fumatori di cannabinoidi dimostrano che la probabilità di usare tali droghe cresce con il crescere della frequenza del fumo di cannabis.

Da uno studio di O’Donnel e Clayton si evince che tra coloro che non hanno mai usato marijuana solo l’1x1000 ha usato eroina; tra coloro che hanno usato marijuana, l’uso di eroina è risultato 10 volte più elevato; quando l’uso di marijuana sale a 10- 99 volte nella vita, l’uso di eroina sale al 3.7%; coloro che hanno usato marijuana da 100 a 999 volte nella vita, hanno usato eroina in ragione del 12.4%; infine i più forti fumatori di cannabis, cioè coloro che hanno usato marijuana 1000 o più volte, hanno usato eroina nella misura del 33.2%.

Se non si può affermare che l’uso di cannabis è la causa dell’uso di eroina, si deve però sostenere che l’uso di cannabis è un serio fattore di rischio per tale uso.

 Donne in gravidanza

Le gestanti che continuano a fumare cannabis espongono il feto al rischio di difetti e anomalie genetiche, nascita prematura e sottopeso, al pari dell’alcol.

Persone con malattie preesistenti

Sono a rischio di esacerbare o far precipitare le loro patologie di base, in particolare se si tratta di soggetti con terreno di vulnerabilità psichica, predisposizione alle psicosi, perché l’uso di una droga psicogena come la cannabis ha l’effetto di slatentizzare o esacerbare i disturbi psicotici (deliri, allucinazioni,  derealizzazione e depersonalizzazione).

Cosa si dice invece  in giro sulla marijuana? Cosa viene trasmesso dai media nei film, nei video musicali che portano sempre più ragazzi a fare uso di questa droga?

"È un’erba naturale, tutti la usano, non dà dipendenza, fa meno danni dell’alcol, non provoca la “sbornia”, è una medicina , ti calma," sballare” è divertente, diventi più creativo quando la fumi.."

Da valutare con attenzione è L'USO TERAPEUTICO DELLA  CANNABIS (cosa ben diversa dall'uso ludico): l'uso medico della  sostanza /se ciò verrà definitivamente confermato dalla medicina  "evidence based"/, va nettamente separato dall’uso ludico.

Un altro discorso da sfatare : “droghe leggere ? droghe pesanti?”: se una sostanza è comunque una droga perché liberalizzarla? E poi la cannabis ormai da decenni non è più la cannabis di un tempo: la concentrazione di THC è altissima, dal 3-5% di anni fa si è al 15-20%.

Certo si dirà di cannabis non si muore, l'alcol uccide di più. Vero, ma perchè usare questo argomento per favorire l’uso di un’altra sostanza molto pericolosa?   

LEGALIZZANDO LA CANNABIS SI ANDREBBE SEMPRE PIÙ VERSO LA NORMALIZZAZIONE DELLE DROGHE, VEICOLANDO UN MESSAGGIO PROFONDAMENTE IRRESPONSABILE E SDOGANANDO L’UTILIZZO DI UNA SOSTANZA MOLTO DANNOSA A LIVELLO CEREBRALE.

 

Dott. Claudio Marcassoli

Da "La Provincia di Sondrio" - 26 Febbraio 2017 - Inserto domenicale "L'Ordine"